martedì 6 maggio 2014

Istantanee.



Antonio sull'autobus imita il fischio del merlo ed un suono basso da campionatore elettronico, poi gira la testa e tutti lo guardano. Continua al ritmo di un pensiero immobile, di una zona d'ombra confortante, dove ha già stabilito, lascerà un po' di prato anche per Marta, viso di bimba circondato di peluria, che si vede solo quando la sfiora il sole. E solo se le si siede di fianco, di fronte è difficile.
Occhi vicini e ciglia folte, sembra un quadro di famiglia, sintesi di rami e radici, la durezza di un magiaro, il profilo da pallida austriaca, mani lunghe da pianista. Corpo umile della terra, lei non sente il merlo che fischia e nemmeno il basso campionatore. Vede un viso bruno, con rughe, poche, attorno al mento: hanno i toni del marrone che si trovano sfogliando un albero, sugli anelli, sui suoi anni. Sotto quei rami vorrebbe stare. Marta, pensiero vigile, le parole non servono a nulla.

Nessun commento: