mercoledì 15 gennaio 2014

Punture

Pellicola  facilmente impressionabile,
dalla cima abbraccio un'idea di me.
La mia cartolina,  puntino in una distesa
di verde e blu, puntino che guarda in basso
e non vorrebbe scendere, non ora, non lì.
Non dove si respira noia,
non dove si ride al veleno.
L'anima pesa sul piatto della bilancia
servirebbe un antidoto
per farla guarire.

Strisciando il mugo ha raggiunto il confine,
così ancorato a terra, così vicino al cielo.
Solitario e austero non cresce in valle,
non cresce nei prati calpestati dagli uomini.
Mi chino, lo sfioro, mi pungo.

Mia nonna sapeva fare le punture, era l'unica nei dintorni. Era un dono, una dote, un sapere. Veniva dopo il prete, l'oste, il fornaio. Era una garanzia saperla vicina per chi si ammalava, saperla presente per chi temeva. Faceva i suoi bei chilometri a piedi per raggiungere tutti. Nessuno mai si è mosso quando ha avuto bisogno di una puntura.

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