Di questa casa, quattro stanze
si affacciano sul corridoio.
Loro, immobili, tutto vedono.
Loro, immobili, da sempre, tacciono.
Vecchie comari in riga sull'uscio
intente a sbucciare mele e fagioli
dai passi sanno che sei tornata,
chissà perchè e per quanto ancora.
In un lungo spazio chiuso
come al centro di una corte
ed attorno specchi ovali
a riflettere quel che eri.
E' venuto anche il prete
a benedir il quieto vivere
scaricando l'aspersorio
sugli stipiti e il cartongesso.
Ma nemmeno l'esorcismo
lava via le ragnatele.
Le stanze tacciono, la corte osserva.
Chissà perchè e per quanto ancora.
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