giovedì 22 marzo 2007

I giardini di marzo....







Lunedi sera comincio' a nevicare.....




Ecco la mia macchina..... ieri mattina....


21 marzo. Qualcuno dice che per queste zone e’ la nevicata del secolo, almeno, del XXI credo… ed è sicuramente la nevicata più copiosa che io abbia mai visto. Da lunedì sera ha smesso solo ora, che è mercoledì. Direte, non è molto tempo. Infatti stupisce la quantità e la qualità, il desiderio proibito di qualunque albergatore dolomitico, il sogno ricorrente di chi per la prima volta quest’anno ha investito nel settore turistico invernale, risultando poi a sua volta investito da un’orda di debiti.
Fatto sta che la mia macchina stamattina non c’era più, e nemmeno il pollaio, per non parlare delle verze e dei cavoli nell’orto. Mi sono sentita come Marcovaldo, con la sola differenza che la città è lontana venti km. Quella sensazione di ovatta che ti investe nei giorni di neve e che ti inghiotte perdutamente nelle domeniche di neve, mi ha intorpidito ieri mattina, richiamando il mio sguardo su quella candida opaca luce, innaturale ai nostri giorni, ma che ricordo meglio se torno alle elementari. Pregavo per non andare a scuola, ma la neve non attaccava mai, dopo un paio d’ore diventava pioggia, poi fango, poi alone marrone sui pantaloni per il sale sulle strade. Rientrare a casa con i pantaloni bagnatissimi in fondo, con ancora i pezzi di neve attaccati, un velcro di ghiaccio…allora preghi perché, togliendoli, quei pezzi di neve gelata non ti entrino nei calzini. Ce la stai per fare, ma perdi l’equilibrio e finisci sempre in mutande, con le gambe gelate che cominciano a diventare infuocate per lo sbalzo termico e col il piede spiaccicacto sul pezzo di ghiaccio. Che si scioglie, e ti segue fino al bagno dove la madre di turno "Ho appena pulito" ti segue con lo straccio. Fastidio.
Ieri non sono andata a scuola, non ci potevo andare. Non sapevo dove era la macchina, se le altre strade erano libere, se gli autobus al paese sarebbero partiti. Il sogno di ogni bambino. Mani in alto sotto il piumino, mi arrendo e svengo, come nei migliori western. Svengo fino alle 12:00 quando un occhio di riguardo, il sinistro per la precisione, mi intima di accertarmi dell’impossibilità di recarmi in città. Alla sua reazione, il cuore non ha dato alcun segno di dolere. E poi la mia prima bufera di neve, sissignore, con i tuoni e i lampi viola!
Stamattina, un risveglio alle sette ha cercato di portarmi a scuola. Nemmeno Jesùs è riuscito nell’intento di vincere la neve, del resto lui è abituato a camminare sulle acque…inchiodati in mezza alla carretera, l’unica cosa da fare è stata farci trainare da un trattore e poi via, tutti chiusi in casa, chi studiava il violino, chi suonava piano il basso e chi il basso piano. Nel pomeriggio dopo un’ora di sole, un tergicristallo ha fatto capolino dalla coltre bianca e mi ha segnalato la sua presenza. Ho liberato la macchina e dopo un po’ di comprensibile raucedine, si è anche messa in moto.
Alcuni click fotografici e poi di nuovo in casa a fare l’intellettuale. Ho tolto i pantaloni, con il velcro di ghiaccio, ho messo un piede su un pezzo di ghiaccioche si è sciolto e mi ha seguito fino al bagno. Non c’era mia madre. Fastidio.































4 commenti:

Unknown ha detto...

Dopo la "chiacchierata" sul myspace,mi sono recato sul tuo blog.
Incuriosito,speravo tu avessi catturato la nevicata....STI CAZZI,ROBA DA SHINING!!!
La cosa peggiore della neve (oltre al fastidiosissimo calzino inzuppato e relativo piede congelato e umidiccio )è spalarla arrrrrrrrrrgh che fadiga!!!!!!!!!!!

PS: Bellissimo il racconto :)!

de vaiper ha detto...

non l'ho mai desiderata tanto come quest'anno la neve...beata te che l'hai potuta sentire...se vuoi passa a dare un'occhio al mio blog... rebis.ilcannocchiale.it
a presto!

ED BASTARD ha detto...

DIO BESTIA! Non male direi, fortuna che da chele parti avarie da far pi calt...
Per quanto riguarda CDP, esiste pure la prova video dalla serata, appena ne son in possesso t'informo.
Fa la brava a presto!
Pensetu de eser qua par al Bridgestock? Me sa che sonaron la come seconda data.
Saludos!!!

Carlotta ha detto...

Descrizione perfetta, regala quasi la sensazione della neve che si scioglie sotto i piedi. Sì è una storia che mi ricorda quando ero bambina, più che altro perchè allora nevicava di più e qualche volta è capitato davvero di saltare la scuola..qui putroppo solo freddo porco. Mi domando se da queste parti l'hanno mai vista quella neve lì..
Buon proseguimento!
Carlotta